La nuova produzione SEMI in residenza a La Corte Ospitale di Rubiera e al CSC Garage Nardini di Bassano del Grappa. Lo spettacolo è coprodotto da Operaestate Festival.

«Questo è un giardino dell'Eden ibernato. Un luogo dove la vita può essere mantenuta in eterno, qualsiasi cosa succeda nel mondo»

José Barroso a proposito del Svalbard Global Seed Vault

La base militare di Semi è liberamente ispirata al Deposito globale di sementi delle Isole Svalbard, in Norvegia. Questo luogo contiene al suo interno oltre 10 mila semi diversi, un’immensa Arca di Noè del Vegetale dispersa tra i ghiacci. Nel nostro testo contiene all’interno anche dei sémi, che ha la medesima pronuncia ma descrive veneticamente dei soggetti a cui (forse) manca una parte di senno. O forse, per qualcuno, sono tutt’altro che privi di senno, anzi, sono sementi di un’umanità che deve ancora germogliare. Semi è un ring, un luogo di scontro per fuggitivi dei più dispersi gironi infernali. Un soldato semplice deciso ad assolvere il proprio dovere ad ogni costo, due giovani attiviste che ardono di passione per l’ambiente, un sergente maggiore attonito e impotente ed un altro soldato, dedito alla più sfrenata ignavia, si sono dati appuntamento per porsi alcune “semplici” domande: il fine giustifica i mezzi? Chi decreta se il fine giustifica i mezzi? La Storia? Chi decide quali sono le vittime sacrificabili? La violenza è l’unica strada?

Loro si interrogano, pistola alla mano, su cosa fare per cambiare il mondo secondo la propria, soggettiva, idea di ambiente, pace, giustizia, amore.


StivalaccioTeatro decide con SEMI di raccontare un futuro prossimo, estremo e tragicomico. Il testo fotografa una realtà di violenza e prevaricazione, una giungla nella neve, dove il più forte cerca di distruggere il più debole, giustificando il tutto con l’Ideologia. Semi vuole essere il cammino dell’equilibrista lungo un filo sospeso. Sul filo della farsa, del dramma, della commedia, dell’ironia e della tragedia. Quello che ne esce è un riso che pian piano diviene amaro, oscuro, meno rassicurante e che non deve risparmiare nessuno.