Un fitto bosco di alberi alti e scuri, i cui rami ricurvi, carezzati dai raggi della luna, formano ombre intricate sul terreno. Laggiù, in fondo, ancora più in fondo: una Luce. Un Castello e, in alto, una finestra. Dorme una fanciulla dai biondi capelli, dorme e sogna. Sogna artigli e peli ispidi, ma anche splendidi principi e luoghi fatati.
Esistono sogni più veri del vero, verosimili come uno specchio..ecco, lo vedo! Sembra che Lui ci sia, ma non c’è. Dov’è? Chi c’è dentro lo specchio?
Lei è Bella. Così bella che tutti la chiamano soltanto: Bella. Ma il castello non è certo il suo, è di Lui. No, non del Principe, ma della Bestia. Così bestia che tutti lo chiamano soltanto: Bestia. Anzi, lo chiamerebbero, se qualcuno lo andasse mai a trovare. Non è cattivo, non è incivile, maleducato, stupido, è semplicemente...Bestia. E come tutte le bestie fa paura. Come fa paura il bosco, come fanno paura le ombre intricate su di un terreno brullo e i castelli sconosciuti. Come fa paura l’amore.

«Apparve alle sue spalle un essere mostruoso, che aveva un po’ dell’uomo e un po’ dell’animale e la fissava con occhi fiammeggianti.»

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Crediti

con (in ordine alfabetico)
Sara Allevi in alternanza con Eleonora Marchiori
Giulio Canestrelli
Matteo Pozzobon

testo e regia Marco Zoppello

scenografia Alberto Nonnato
costumi Antonia Munaretti
disegno luci Matteo Pozzobon

musiche originali Friedrich Micio
ideazione e creazione figure Ariela Maggi
locandina Chiara Baglioni

responsabile di produzione e distribuzione Federico Corona
coordinamento organizzativo Mary Salvatore
organizzazione Massimo Molin
amministrazione Ilaria Meda
concept e visual Caterina Zoppini

produzione Stivalaccio Teatro
con il sostegno di Opera Estate Festival Veneto, NataTeatro e Fondazione Teatro Civico di Schio

anno di produzione 2016

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